A voi tutti tifosi reggini vi chiedo cosa ne pensate di Nakamura e di queste sue dichiarazioni, un pò pesanti, da ingrato e soprattutto secondo me senza senso.
In Italia a volte episodi di razzismo"
Nakamura critica l'Italia in un'intervista al sito dell'Uefa: "E' difficile per un giapponese giocare in Europa. A volte ci sono anche episodi di razzismo. Non in Scozia, ma in Italia, il che spiega perchè così pochi nipponici vi si siano imposti". L'ex fantasista della Reggina, ora al Celtic, continua: "Non smanio dalla voglia di lasciare Glasgow. Almeno qui ci sono ottimi ristoranti giapponesi, a differenza di Reggio".
Shunshuke Nakamura da un paio d'anni in Scozia è un'idolo, soprattutto per la sponda cattolica di Glasgow. Il fantasista del Celtic sta ripetendo le stesse prodezze, soprattutto su calcio di punizione, che lo facevano amare dai tifosi della Reggina, con il vantaggio di potersi esprimere anche sul palcoscenico europeo, dove anche quest'anno ha raggiunto almeno almeno gli ottavi di finale di Champions League. Il giapponese, intervistato dal sito ufficiale dell'Uefa, parla della sua nuova esperienza e non rinuncia a un paio di stilettate al nostro Paese: "E' molto difficile per un giocatore giapponese andare a giocare in Europa. Ci sono fattori che variano da Paese a Paese, dal modo di giocare alle ovvie differenze culturali. A volte capitano anche spiacevoli episodi di razzismo, non in Scozia, ma in Italia, il che probabilmente spiega come mai così pochi giocatori nipponici si siano imposti là".
Questa l'analisi di Nakamura, anche se forse è proprio l'Italia il posto in cui i giocatori del Sol Levante sono riusciti a imporsi in maggior numero e a livello più alto, come dimostrano Nakata e lo stesso Nakamura di Reggio Calabria. La città calabrese perà ha un altro difetto: "Sia in Italia che in Scozia ho un insegnante che mi aiuta con la lingua. Non è il massimo per stringere amicizie, ma almeno a Glasgow, a differenza di Reggio, ci sono ottimi ristoranti giapponesi". Il 'Beckham d'Asia' ha detto più volte di voler giocare in Brasile o Spagna prima dichiudere la carriera in Giappone, ma non è detto che accada: "E' vero, mi piacerebbe giocare in quei campionati, ma non ho più 20-25 anni. A 29 anni potrebbe essere difficile avere un trasferimento da quelle parti. Comunque non smanio dalla voglia di lasciare la Scozia"