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 SAI BABA

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MessaggioTitolo: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeDom Lug 08, 2007 9:01 pm

Lo ritengo un ottimo maestro spirituale...ho voluto aprire questo topic per nn intasare pillole di saggezza e poi come vedrete merita un topic tutto per se Wink
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeDom Lug 08, 2007 9:01 pm

Quando uccidete un animale gli provocate sofferenza, dolore, danno. Dio è in tutte le creature, perciò, perché farli soffrire così? Se picchiate un cane esso piange perché sente dolore. Quanta più sofferenza nell'uccidere! Quando un essere umano è morto, può capitare che venga mangiato dalle volpi o da altri animali, ma comunque non è venuto per fornire cibo a coloro che mangiano il corpo umano. No, non siamo venuti con quello scopo. Allo stesso modo, l'uomo mangia gli animali, ma essi non sono venuti per far da cibo all'uomo. "
[Hislop, John S., Conversazioni con Sathya Sai Baba, p. 19]
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeDom Lug 08, 2007 9:04 pm

[b]IL VERO SACRIFICIO

Un grande re ascoltava il sermone del Buddha che parlava della rinuncia e del sapersi accontentare, ed ebbe l'improvviso desiderio di guadagnarsi
l'approvazione del grande Maestro.
Il Buddha teneva sempre con sé un tamburo a sonagli ed un giorno, un suo discepolo gli chiese:
"Maestro, perché tieni sempre accanto a te questo tamburello?" Il Buddha rispose: "Perché un giorno suonerò questo tamburo quando si avvicinerà a me la persona che avrà compiuto il più grande sacrificio." E tutti si chiesero chi mai sarebbe stato.

Il re che aveva sentito questa dichiarazione, ritornò al suo palazzo e fece caricare una notevole quantità di tesori sulla groppa dei suoi elefanti, poi si mise in viaggio per portare questi beni alla presenza del Buddha, certo di ottenere la sua benedizione.
Lungo la strada, una vecchina gli si avvicinò e lo supplicò: "Ho fame, potete darmi qualcosa da mangiare?" Il re prese un frutto di melograno e glielo porse dalla palanchina.
La vecchina se ne andò in cerca della strada per arrivare dal Buddha e faticò non poco per trovarla .

Nel frattempo il re arrivò nella dimora del Buddha, fece portare davanti a lui gli elefanti con il loro carico di immense ricchezze ed attese ansiosamente il suono del tamburo.
Proprio in quel momento giunse la vecchina, stanca ed affaticata, e con grande dolcezza pose ai piedi del Maestro il frutto che le era stato regalato.
Il Buddha prese il melograno con un sorriso e subito dopo suonò il tamburo.

Il re rimase sorpreso ed irritato e con voce roca ansimò : "Swami! Io vi ho portato beni di una ricchezza inestimabile e voi suonate il tamburo per un melograno? Che sacrificio è mai questo?"
Il Buddha con voce amabile rispose : "Il sacrifico non si valuta in termini di quantità, è la qualità che conta. Voi siete un re ed è naturale per voi offrire oro e pietre preziose, ma questa donna non aveva nemmeno di che mangiare e questo frutto rappresentava il suo unico pasto; avrebbe potuto mangiarlo e soddisfare la sua fame, ma non lo ha fatto e lo ha offerto a me. Quale
sacrificio è più grande di questo? Non è sacrificio offrire qualcosa di superfluo, ma rinunciare a ciò che ti è caro ed essenziale per te."
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeDom Lug 08, 2007 9:06 pm

DAI E TI SARA' DATO

Un giorno Sankaracharya* si fermò davanti ad una piccola capanna che
apparteneva ad una donna molto povera.
Se ne stava lì con la sua ciotola chiedendo un po' di cibo ed ella udì il suo canto di supplica e si affacciò alla porta. Quando vide il saggio si sentì veramente
miserabile per non avere la possibilità di offrirgli nulla; si torse le mani e cercò ansiosamente intorno qualcosa da potergli dare.
Improvvisamente vide un frutto di mirabolano**, l'ultimo rimasto della manciata che aveva raccolto dall'albero davanti alla sua casupola.
Prese il frutto e lo mise nella ciotola di Acharya, senza sapere chi fosse l'illustre mendicante.

Sankaracharya fu commosso dal gesto della donna e cominciò un melodioso
canto rivolto alla Dea della Ricchezza. All'improvviso cadde dall'albero una pioggia di frutti di mirobolano d'oro purissimo. Fu così che la vecchia signora fu benedetta da una grande fortuna che le permise di vivere in modo agiato per il resto della sua vita. Tutto questo perché lei si privò con amore dell'unico frutto che possedeva.

Il Signore nella Sua Gita ci ha assicurato che anche una foglia, un fiore o un frutto offerto come dono devozionale con una mente pura, è sufficiente ad assicurarci la compassione e la Grazia di Dio.



Note:

* Sankaracharya = Grande santo e studioso dell'XI sec. che promosse la Scuola di Filosofia Adwaita e scrisse il Brahmasuthra. Religioso riformatore dell'India ed
insegnante della filosofia Vedanta.

* *mirabolano = albero delle rosacee detto anche ciliegio-susino, originario dell'Asia. Produce prugne piccole di colore rosso o giallo, succose ed acidue.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeLun Lug 09, 2007 2:14 am

Admin ha scritto:
[b]IL VERO SACRIFICIO

Un grande re ascoltava il sermone del Buddha che parlava della rinuncia e del sapersi accontentare, ed ebbe l'improvviso desiderio di guadagnarsi
l'approvazione del grande Maestro.
Il Buddha teneva sempre con sé un tamburo a sonagli ed un giorno, un suo discepolo gli chiese:
"Maestro, perché tieni sempre accanto a te questo tamburello?" Il Buddha rispose: "Perché un giorno suonerò questo tamburo quando si avvicinerà a me la persona che avrà compiuto il più grande sacrificio." E tutti si chiesero chi mai sarebbe stato.

Il re che aveva sentito questa dichiarazione, ritornò al suo palazzo e fece caricare una notevole quantità di tesori sulla groppa dei suoi elefanti, poi si mise in viaggio per portare questi beni alla presenza del Buddha, certo di ottenere la sua benedizione.
Lungo la strada, una vecchina gli si avvicinò e lo supplicò: "Ho fame, potete darmi qualcosa da mangiare?" Il re prese un frutto di melograno e glielo porse dalla palanchina.
La vecchina se ne andò in cerca della strada per arrivare dal Buddha e faticò non poco per trovarla .

Nel frattempo il re arrivò nella dimora del Buddha, fece portare davanti a lui gli elefanti con il loro carico di immense ricchezze ed attese ansiosamente il suono del tamburo.
Proprio in quel momento giunse la vecchina, stanca ed affaticata, e con grande dolcezza pose ai piedi del Maestro il frutto che le era stato regalato.
Il Buddha prese il melograno con un sorriso e subito dopo suonò il tamburo.

Il re rimase sorpreso ed irritato e con voce roca ansimò : "Swami! Io vi ho portato beni di una ricchezza inestimabile e voi suonate il tamburo per un melograno? Che sacrificio è mai questo?"
Il Buddha con voce amabile rispose : "Il sacrifico non si valuta in termini di quantità, è la qualità che conta. Voi siete un re ed è naturale per voi offrire oro e pietre preziose, ma questa donna non aveva nemmeno di che mangiare e questo frutto rappresentava il suo unico pasto; avrebbe potuto mangiarlo e soddisfare la sua fame, ma non lo ha fatto e lo ha offerto a me. Quale
sacrificio è più grande di questo? Non è sacrificio offrire qualcosa di superfluo, ma rinunciare a ciò che ti è caro ed essenziale per te."
Questa mi ricorda la parabola....Non ricordo il nome....Cmq unavecchietta mise qualche moneta come offerta x i poveri e gli altri che avevano messo di + la criticavano....Lei xò aveva messo tutto cio che aveva,mentre gli altri avevano messo il superfluo......Il significato è lo stesso.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeLun Lug 09, 2007 2:41 pm

Già antonio Wink ...è simile!!!
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeMar Lug 10, 2007 1:28 am

LA RICOMPENSA

Durante la festa di Sankranti, Draupadi si trovava nella dimora del Signore Krishna. Tutti i convitati stavano gustando della canna da zucchero fresca di stagione, ma, mentre tagliava un pezzetto di canna da distribuire, il Signore Krishna si ferì un dito.
Il sangue cominciò a scorrere e la regina corse nel suo appartamento in cerca di una garza per poterlo medicare.
Mentre la regina cercava ansiosamente nel suo guardaroba il materiale di pronto soccorso, Draupadi, che era seduta ai piedi del Signore, si strappò rapidamente un lembo del sari e fasciò la ferita.
Quando la regina tornò con tutto il necessario, scoprì con disappunto che Draupadi aveva già provveduto.

Gli anni passarono e Draupadi subì l'umiliazione di Dussasana alla corte del re Dhritarashtra. Egli tentò di spogliarla davanti a tutta l'assemblea, ma Draupadi* pregò il Signore Krishna perché venisse a salvarla e a proteggerla dal disonore.
Nonostante fosse lontano cento miglia, Krishna udì il suo grido di supplica e rispose alla sua preghiera. Scosse lo stesso dito che lei aveva amorevolmente fasciato con pezzo di stoffa del suo abito, e così avvenne che il sari indossato da Draupadi mentre tentavano di toglierlo dal suo corpo, divenisse lungo metri e metri senza avere mai fine!

Così, il piccolo gesto di sacrificio e di servizio reso al Signore le aveva garantito il suo amore e la sua protezione in un momento di grave difficoltà dal quale nessuno dei suoi valorosi mariti fu in grado di salvarla.

Un atto di bontà è un atto divino che Dio ricompensa al momento opportuno.



Nota:

* Draupadi= Aveva cinque mariti i nobili Pandava, i quali la persero al gioco insieme a tutti i loro beni. Trascinata a forza in mezzo alla sala del consiglio,
Dussasana, volle spogliarla per contemplarne la bellezza, nonostante la presenza degli anziani. Ma Draupadi, grande devota di Krishna, lo pregò ed Egli venne a salvarla allungando il suo sari all'infinito e salvandola dall'oltraggio. (Srimad-Bhagavatam).
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeMer Lug 11, 2007 7:54 pm

IL POTERE DELLA PREGHIERA

In un piccolo villaggio vivevano due poveri pundit * che non se la passavano molto bene. Dopo qualche tempo arrivò la notizia che il re del vicino regno stava organizzando un incontro di pundit. Entusiasti dell'occasione decisero di partecipare, pensando di poter ottenere in cambio qualche moneta per la loro sussistenza.

Il giorno dopo partirono di buon'ora portando con loro un fagottino con gli abiti di ricambio ed un pacchetto di cibo che loro stessi avevano preparato. Essendo
scrupolosi osservanti dei Veda, non mangiavano cibo cucinato da chiunque né quello che viene messo in vendita al mercato.

Dopo aver percorso un lungo tratto di strada, stanchi ed affamati, decisero di fermarsi a riposare sotto un grande albero di banyan, vicino al quale scorreva un piccolo ruscello. I due si lavarono e quindi si sedettero sotto l'albero per consumare il loro modesto pasto.
Dopo aver aperto l'involucro, chiusero gli occhi e recitarono, con grande fede, la preghiera del cibo, come erano abituati a fare.

All'improvviso si udì un potente suono che li scosse dalla meditazione e spaventati si guardarono attorno. Con loro grande meraviglia, videro che l'albero si era spaccato in due e da esso emergeva una figura celestiale.

Essi allora si prostrarono rendendole omaggio. Questa effulgente deità emersa dall'albero parlò e disse: "Vi ringrazio, cari pundit! Voi mi avete liberato da una
maledizione che mi teneva rinchiusa in quest'albero da anni. Un saggio mi aveva confinato qui a causa di alcuni atti sconvenienti che io avevo compiuto, ma il canto sacro che avete appena recitato con fervore, mi ha salvato e redento dalla maledizione. Ora voglio esprimervi la mia gratitudine, chiedetemi pure qualsiasi dono desiderate!"

I due pundit caddero ai suoi piedi e si affrettarono a rispondere: "Noi non desideriamo niente!
Siamo già grandemente benedetti dalla vostra presenza!"
L'essere celeste allora li assicurò: "Io so quello che desiderate e dove state andando. Quando sarà il momento, vi darò il mio aiuto. Vi benedico!" Detto questo scomparve.

I due pundit mangiarono allegramente il loro pasto e poi raggiunsero la corte del re, in tempo per la riunione. Là essi videro un gran numero di studiosi che si
accalcavano all'entrata del palazzo in attesa di essere ammessi alla presenza reale. I due pundit essendo semplici ed umili, attesero pazientemente finché tutti furono entrati, infine, anche loro vennero chiamati a prendere posto
nella grande assemblea.

Quando fu il turno dei due pundit, il re chiese loro di mostrare l'erudizione e la sapienza che li aveva portati in quel luogo. Essi allora pregarono mentalmente la deità celeste e quindi si misero a recitare uno dopo l'altro dei versi che avevano composto. Il re fu deliziato dalla loro saggezza e decise di donare loro alcuni acri di terra da poter coltivare. I pundit, al colmo della gioia, ringraziarono il re e ripresero la via del ritorno.

E' evidente che i due pundit hanno potuto ottenere credibilità presso il re solo grazie alle benedizioni dell'essere celeste. Noi possiamo anche avere meravigliosi talenti, ma senza la grazia di Dio, non saranno mai riconosciuti dal mondo; e non c'è nulla come una preghiera sincera, che può conquistare la grazia del Signore.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeMer Lug 11, 2007 7:55 pm

Preghiera del cibo:
Bhagavad Gita cap. 4 verso 24


"Brahmarpanam Brahama Havir,
Brahamagnau Brahamana Hutam
Brahamaiva Tena Gantavyam,
Brahaman Karma Samadhinaha"


L'atto di offrire è Brahman*, l'offerta è Brahman,
colui che offre è Brahaman, nel sacro fuoco che è Brahman.
Solamente colui che è pienamente assorto nella coscienza di
Brahman raggiunge Brahman.


Bhagavad Gita cap.15 verso 14

"Aham Vaishvanaro Bhutva
Praaninam Deham Aashritaha
Praanapana Samaayukthaha
Pachaamy Annam Chatur Vidham"


In ogni corpo animato io sono il fuoco della digestione
e anche l'aria vitale, inspirata ed espirata.
Assimilo così i quattro tipi di elementi.



Note:

*Brahman= Assoluto, Dio
* Pundit= erudito, studioso di testi sacri
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeGio Lug 12, 2007 10:12 pm

VEDI CIO' CHE BUONO OVUNQUE

Un giorno Gesù camminava con i suoi discepoli lungo una spiaggia.
Ad un tratto, sulla riva, videro la grossa carcassa di un cane, probabilmente morto da diversi giorni.
I discepolo preoccupati cercarono di allontanare Gesù; qualcuno disse:" E' una cosa orribile, questo animale è gonfio e maleodorante, perché nessuno ha pensato di rimuoverlo da qui?" .
"Andiamocene presto, disse qualcun altro, puzza in modo terribile!!"

Ma Gesù si avvicinò al cane, lo guardò e con voce dolce disse:
"Guardate che denti bianchi e perfetti aveva questa bestiola!"

Questa è una lezione per tutti noi, perché impariamo a vedere il buono sempre e in ogni cosa.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeVen Lug 13, 2007 9:33 pm

che brivido che ho provato nel leggerlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


UN CARICO D'AMORE

A tutti voi dovrebbe essere famigliare il nome del santo Tukaram; egli era un devoto di Panduranga (Krishna) e passava il tempo, sia che fosse al lavoro o intento a qualsiasi occupazione, cantando i bhajans per il suo amato Signore.
Tukaram possedeva un piccolo pezzo di terra dove aveva piantato canna da zucchero. Quando la messe raggiunse la giusta lunghezza egli andò al campo per tagliare le canne e portarle a casa.

Dopo una giornata di duro lavoro, si stava incamminando verso casa con il carretto carico del raccolto. Lungo la via gli si affiancarono alcuni bambini e
cominciarono a supplicarlo: "Nonno, nonno regalami una canna da zucchero!".
Tukaram aveva un grande amore per l'umanità in generale, ma in modo speciale amava i piccoli innocenti.
Con un sorriso cominciò a distribuire le canne da zucchero e poiché i bambini continuarono ad arrivare da tutte le parti egli continuò per tutta la strada del
ritorno finché giunse in prossimità della sua casa. Non gli era rimasta che una sola canna da zucchero. La moglie stava aspettando il carico sulla porta di casa e non credette ai propri occhi quando vide che il carretto era vuoto ed era rimasto un solo singolo pezzo.

Guardò il marito con rabbia e poi gli urlò:
"Ma sei impazzito? Non ti ricordi che hai una moglie e due figli a casa? Hai distribuito tutto il nostro raccolto, e cosa dovremmo fare noi adesso? Morire di fame?" Con un impeto d'ira prese la canna da zucchero e cominciò a picchiare il marito, finché la canna si ruppe in tre pezzi.
"Mia cara!" le disse gioioso Tukaram, "che intelligente che sei! Ero preoccupato perché non sapevo come fare a dividere questa canna per voi, ma tu hai risolto il problema perfettamente. Tieni, questo pezzo è per te e questi due sono per i nostri figli."

Questa è la natura del vero devoto, pieno di amore per tutti, perfino nei confronti di coloro che gli fanno del male.
Come dice Swami:
L'amore è altruismo
L'amore è dare e perdonare
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeDom Lug 15, 2007 9:19 pm

Un giovane decise di arruolarsi nell'esercito senza informare la sua famiglia.
Ben presto si dimostrò così valente da accattivarsi la benevolenza degli ufficiali; infatti, era un ragazzo che lavorava sodo senza risparmiarsi, obbedendo senza riserve agli ordini. Uno di questi ufficiali, in particolare, lo prese in simpatia.

Improvvisamente arrivò al campo la notizia che la guerra era finita.
Pian piano il lavoro incominciò a diminuire, divenendo solo un impiego di routine.
Il ragazzo, abituato a lavorare molto, non riusciva a starsene in ozio, ma dal momento che non aveva nulla da fare aveva preso l'abitudine di sedersi sotto un albero e di perdersi in fantasticherie. Pensava alla sua famiglia, ai suoi genitori, ai suoi fratelli e ben presto divenne triste e assente.

L'ufficiale notò questo cambiamento e si accorse che giorno dopo giorno il ragazzo dimagriva e diveniva sempre più debole.
Prese quindi una decisione, chiamò il ragazzo nel suo ufficio e gli ordinò: "Desidero che scavi una grande fossa, larga e profonda 4 piedi. Deve essere fatta nello stesso posto dove vai a sederti ogni pomeriggio. E' necessario che tu esegua l'ordine immediatamente!"

Il giovane soldato completò l'opera in due ore e fece rapporto all'ufficiale.
Il suo superiore disse: "Benissimo ragazzo! Dopo pranzo, vai e riempi completamente la fossa che hai scavato."

Verso sera il giovane portò a termine il compito che gli era stato assegnato e lo riferì all'ufficiale. Quest'ultimo osservò il ragazzo che aveva nuovamente
ripreso il suo aspetto attivo e vigoroso e gli chiese: "Hai mangiato bene oggi?"
"Sì Signore, oggi ho veramente gustato il mio pranzo!" rispose allegro il ragazzo.
"E quante volte hai pensato alla tua famiglia, oggi? "
Il ragazzo rispose: "Non ne ho avuto il tempo Signore, sono stato troppo occupato con il lavoro che mi avete dato!"

L'ufficiale sorrise e gli diede il permesso di ritirarsi. Il ragazzo pensò a quello che era successo quel giorno e realizzò che il suo superiore gli aveva insegnato quanto fosse necessario tenere la mente occupata.

"Il cervello di un uomo ozioso è il laboratorio del diavolo".
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeMar Lug 17, 2007 10:00 pm

compi le tue buone azioni qui ed ora

Una volta un pover'uomo si avvicinò al re Yudhishtira, il più vecchio dei fratelli Pandava, il quale veniva anche chiamato 'Dharmaraja' ossia colui che seguiva sempre il sentiero della virtù.
Il poveretto chiese al re il suo aiuto ma il re rispose: "Vieni domani, ti darò quello che desideri."

Bhima, fratello minore di Yudhishtira, udì per caso questa promessa e decise improvvisamente di chiamare il corteo reale per una riunione repentina. Quando tutta la corte fu riunita annunciò solennemente che il giorno successivo sarebbe stato celebrato come il giorno della vittoria.
Questo annuncio inatteso creò una grande agitazione, tutti volevano sapere a quale vittoria si riferiva e chi era il vincitore.
Queste notizie giunsero a Dharmaraja il quale andò in cerca del fratello e gli chiese spiegazione di ciò che stava accadendo.

Tranquillamente Bhima rispose: "Noi abbiamo guadagnato la vittoria sulla morte per ventiquattro ore! Dharmaraja ha detto ad un pover'uomo di ritornare domani per poter ricevere l'aiuto di cui aveva bisogno. Questo significa che Dharmaraja è assolutamente certo che per le ventiquattro ore che seguiranno egli sarà ancora vivo! Non è forse questa una grande vittoria?"

Yudhishtira realizzò con quanta saggezza il fratello gli impartì una lezione.
Mandò subito a chiamare il povero e gli dette ciò che aveva chiesto.

Agisci e vivi nel presente.
Non posporre mai a domani ciò che di buono puoi compiere oggi.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeMer Lug 18, 2007 9:28 pm

IL RIMEDIO

C'era una volta un re che non poteva sopportare di essere punto dalle spine mentre passeggiava per i viali del suo regno.
Chiamò allora una schiera di servitori e comandò loro di raccogliere ogni spina che riuscivano a trovare lungo i sentieri ed i percorsi dei giardini reali.
Il suo ministro, abbastanza saggio da rendersi conto dell'inutilità della cosa, decise di affrontare l'argomento con il re: "Vostra Maestà, vogliate scusare la
mia insolenza, ma ritengo che sia uno spreco di tempo e di denaro impiegare tutta questa gente per raccogliere le spine dai sentieri. In realtà questo è un lavoro che non ha mai fine! Io suggerirei invece di far commissionare delle comode calzature, con le quali potrete passeggiare liberamente e senza rischi
perfino nella foresta."
Il re fu veramente compiaciuto di questo consiglio e di avere un ministro tanto intelligente.

Il significato di questa storia è che i piedi senza sandali sono destinati a patire i rischi delle punture di spine e di pietruzze appuntite.
Allo stesso modo il cuore senza amore rimane ferito e soffre delle ferite che gli provocano le persone intorno a lui, perché questo cuore non ha imparato a
"dare e dimenticare".

Chi ama tutti ha per amico il mondo.
Chi ama solo se stesso vive in solitudine.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeGio Lug 19, 2007 9:13 pm

IL CARTELLO

Un fruttivendolo decise di abbellire il suo negozio e di attirare i clienti appendendo un cartellone variopinto.
Assunse un esperto in materia, gli chiese di usare un buon materiale e di dipingere a regola d'arte la scritta: "QUI SI VENDE FRUTTA".
Il cartello riuscì molto bene e il venditore, molto soddisfatto, lo appese in un giorno di buon auspicio.

Qualche tempo dopo un cliente gli disse: "Scusatemi ma avrei qualche cosa da dirvi riguardo la vostra targa."
Il fruttivendolo lo interrogò: " Dite, dite pure signore!"
"Vedete, io penso che la parola "QUI" sia inutile, mi sembra che sia evidente che è qui che vendete la vostra merce, non vi pare?"
Il venditore lo ringraziò per la sua osservazione, chiamò il pittore e fece cancellare la parola "QUI".

Dopo qualche giorno, un avventore del negozio guardando la scritta gli disse:
"Amico mio, tutti possono vedere che vendete frutta, che bisogno avete di scrivere la parola "FRUTTA" sul cartello? Chiunque abbia buoni occhi vede tutte le cassette ben disposte e piene di frutti colorati!"
Il fruttivendolo si chiese come mai non ci aveva pensato lui stesso, chiamò di nuovo il pittore e fece cancellare la parola "FRUTTA".

Passò ancora un po' di tempo e il fruttivendolo si rese conto che le sole parole "SI VENDE" non avevano più alcun senso e disse al pittore di cancellare anche quelle.

Questa fu la fine del suo bellissimo cartello per il quale aveva speso tempo e denaro, sia per crearlo, che per cancellarlo.
Ma quale fu la ragione che lo portò a questo?

Il fruttivendolo subì quelle perdite solamente perché egli ha voluto agire secondo gli stravaganti suggerimenti di altre persone, senza minimamente riflettere e senza esercitare la sua facoltà di giudizio.
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MessaggioTitolo: Re: SAI BABA   SAI BABA Icon_minitimeSab Lug 21, 2007 9:18 pm

La fede respiro di vita

Durante la seconda guerra mondiale un vaporetto, carico di soldati anglo-indiani, fu bombardato dai giapponesi ed affondato.
Quasi tutti persero la vita, si salvarono solamente cinque membri
dell'equipaggio che erano riusciti a calarsi in un battello di salvataggio.
Ma il cielo si oscurò e ben presto scoppiò una tempesta, le onde erano
altissime, e la piccola imbarcazione era sbattuta qua e là senza controllo.
Le possibilità di sopravvivenza erano poche e gli uomini nella barca erano stretti nella morsa della paura.

Uno di loro disperatamente urlò : "Moriremo tutti, gli squali ci mangeranno, non c'è scampo!" e preso dal panico si lasciò trascinare via dalla furia delle onde.
Un altro soldato, piangeva disperato pensando alla sua famiglia: "Cosa faranno senza di me, che stupido sono stato a non pensare al loro futuro! Li lascio senza sostentamento!" E perduta la fede in qualsiasi possibilità di salvezza, morì di crepacuore.
Il terzo soldato, in preda alla confusione totale ed allo stordimento, pensò: "Morirò di sicuro, non c'è più niente da fare, non serve a niente lottare..." si tuffò nel mare e venne in un attimo inghiottito dalle onde giganti.

I due giovani rimasti, avevano una grande fede in Dio, si tennero strettamente saldi alla barca, ed uno di loro disse all'altro: "Non avere paura, controlla le tue
emozioni e mantieni i nervi saldi!
Per quanto disperata sia la situazione, Dio non abbandona mai l'uomo che ha fede in Lui!."

Non aveva ancora terminato di pronunciare queste parole, quando dall'alto si udì il rumore sordo di un elicottero.
Li stavano cercando da molte ore ed infine erano stati avvistati, in poco tempo furono issati a bordo e portati felicemente in salvo.
Quando furono al sicuro sulla terra ferma, il più giovane dei due disse: "Ci sono solo cinque minuti tra la vittoria e la sconfitta. Con la fede si ottiene la vittoria, la mancanza di fede porta alla sconfitta ed alla morte."
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